Un buon motivo per impiccarsi

7bible.jpg

 

Ricordo perfettamente quel piccolo bastardo.

Era solo un bambino ma aveva la malizia di un demonio. Pensava di essere già all’altezza di sapere cosa è giusto e cosa non è giusto, credeva di essere in grado di distinguere il bene dal male. Quello stupido arrogante ci ha creato un sacco di problemi, e dire che avevo pensato di essere capitato in una comunità tranquilla e pacifica, un normalissimo orfanotrofio, non uno di quei posti dove ci si ostina a dare accoglienza a persone irrecuperabili, gente dimenticata da Dio.Molti compagni del seminario finivano in posti del genere, a contatto con la vera feccia, reietti che non hanno nessuna possibilità di redenzione, meritano solo le pene dell’inferno.Nient’altro.  Ero contento di non dover aver a che fare con tossici, donnacce che hanno passato la vita a vendere se stesse o maledetti ubriaconi che hanno dilapidato ogni bene per una bottiglia di whisky, barboni che vogliono solo approfittare delle magre casse della Chiesa.

 Deuteronomio 23.3

“Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore, nessuno dei suoi. Nemmeno alla decima generazione entreranno nella comunità del signore” 

Pensavo di essere stato fortunato, poi è arrivato lui. Inizialmente quasi non ci si accorgeva della sua presenza, fingeva di essere timido e spaventato. In realtà scoprimmo subito che aveva la cattiva abitudine di andarsene in giro di notte per l’orfanotrofio. Iniziò tutto così, una notte mi vide con la signora Teresa. Era una brava donna, non ho mai pensato di abusare della mia posizione clericale per ottenere favori sessuali, sia chiaro! La signora Teresa era solo una donna molto servile e dedita al suo lavoro. Soleva intrattenermi nel salone ricreativo, solo qualche massaggio alla mia povera schiena, al ventre o ai piedi.  Quando ci vide, il ragazzino si fece chissà quale strana idea, incominciò ad essere disubbidiente e ad aizzare tutti gli altri ragazzini contro di me e le altre brave persone che lavoravano nella comunità. Non voleva rispettare le regole, non importava quante volte finiva in punizione, nudo a rastrellare il giardino in pieno inverno, o a pulire la fossa biologica immerso nelle feci fino al collo.Non si sarebbe mai arreso alle regole imposte da altri, mai. 

La mattina in cui Jacob si uccise lui era fuori dalla mia camera, con lacrime d’ira che gli rigavano il volto. Ci chiamò assassini, disse che era colpa nostra.La verità è che avevamo solo tentato di aiutare quel povero ragazzino, dicevano fosse autistico o non so che, insomma aveva qualche tipo di ritardo mentale che lo induceva a comportamenti del tutto inadeguati alla vita sociale. Non era in grado di collaborare come gli altri al benessere della comunità, non socializzava, non era nemmeno in grado di svolgere i normali compiti che venivano assegnati ai ragazzi. Era nostro compito raddrizzare i rami spezzati, abbiamo fatto quello che era giusto. 

Ezechiele 8.18

“E anch’io agirò con furore; l’occhio mio non li risparmierà, e io non avrò pietà; e per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, io non darò loro ascolto.” 

Se si era ammazzato contravvenendo alle regole del Signore non era certo perché era rimasto un paio di notti sveglio a pulire il tetto, o per quella volta in cucina. Jacob non voleva collaborare, si rifiutava di fare le pulizie, di cucinare e lavare i piatti.

Dava un pessimo esempio.Una volta lo abbiamo legato in cucina, nella dispensa. Doveva capire che l’igiene in quegli ambienti era molto importante, non come in quel cacatoio della sua camera, le pulci che aveva nel letto gli procuravano piaghe in tutto il corpo. Chissà quante volte l’aveva fatta a letto senza cambiare le lenzuola, un vero maiale.Per quanto facessimoi ragazzini non riuscivano mai a tenere la cucina abbastanza pulita, devo dire che la dispensa in particolare era un vero squallore.Così lo abbiamo legato là dentro con un po’ di cibo spalmato addosso, solo per 24 ore, il peggio che gli poteva essere capitato sarà stato il via vai di qualche animaletto che abitava la dispensa, topi e scarafaggi dovevano essere accorsi numerosi per cibarsi delle rimanenze che aveva su tutto il corpo. Vi sembra un buon motivo per impiccarsi?  

 Giovanni 3.36

“Chi crede ha vita eterna ma chi non ubbidisce non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui.”   

Quella non era una semplice scuola, lì insegnavamo ad affrontare la vita, a rispettare le regole e a pagare per i propri errori. Seguivamo la strada del signore, insegnavamo la bibbia, la redenzione, il timore di Dio! Chi era quel piccolo bastardo per guardarmi in quel modo? Chi si credeva di essere?  Per quello stupido incidente chiusero l’orfanotrofio. Era un posto tranquillo, meglio di tanti altri.Le regole vanno rispettate. Rispettate! Il mondo paga le conseguenze della mancanza di regole. Persone prive di morale affollano le nostre strade, l’uomo non può vivere libero, la libertà d’azione porta all’egoismo, al peccato! Qualcuno deve indicare la via alle pecorelle smarrite, abbiamo tutti bisogno di un pastore. 

Un giorno mi venne a trovare un giovane, non lo conoscevo e non ricevo mai visite. Mi chiese come stavo, se mangiavo, se mi trattavano bene. Poi mi diede un quaderno. Era un diario, le vie del Signore sono veramente infinite. Era il diario di quel ragazzino, c’era scritta tutta la sua vita all’orfanotrofio fino al giorno in cui morì il suo amichetto Jacob, l’ultima pagina riportava proprio quella data maledetta. C’erano poche parole appuntante con mano tremante, riportavano un passo della bibbia: 

Esodo 21:

Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.”

Ora devo andare.

Il Dottor Polkett non vuole che parli con voi, dice che siete la causa dei miei mal di testa e per questo devo prendere tutte quelle pillole. Devo rispettare le regole, altrimenti diventerò come quei maledetti dimenticati da Dio e il Dottor Polkett mi porterà negli scantinati con Chuck e David e mi faranno prendere la scossa. Non voglio, mi fa sanguinare i denti.

 

2 comments so far

  1. reaB on

    mr.aluchard!!…molto valido…il contesto poco definito in cui si svolge mette in moto l’immaginazione…e ognuno può inventarsi un proprio inizio e una propria fine…contestualizzare….fico!!

    siamo formichine…controllate…manipolate…ipnotizzate…

  2. Mr.Alucard on

    Bravo Rea stai iniziando a vedere oltre il velo.

    Sei un vero androgino

    Mr Alucard


Lascia un commento